martedì 25 settembre 2007

Il PROF. L'ABATE DIGIUNA: 'LOTTIAMO CONTRO L'INGIUSTIZIA'


Il professor Alberto L'Abate e' uno dei piu' noti e autorevoli 'amici della nonviolenza'. Ha aderito allo sciopero della fame a staffetta e ha scritto questo contributo.

Cari amici, come vi ho già scritto sia io che mia moglie Anna Luisa Leonardi abbiamo iniziato a digiunare da lunedi passato in solidarietà con il digiuno contro l'ordinanza del comune sui lavavetri, e continuiamo a digiunare tutti i lunedi' fino alla fine del digiuno.

Per quanto riguarda la pubblicizzazione non posso venire ad incontri pubblici perche' ho scadenze importantissime in questi giorni. Ma ho scritto un cartello abbastanza visibile con sopra " Partecipo al digiuno a staffetta per protestare contro la delibera comunale sui lavavetri" che è sempre attaccato, in bella vista, alla mia macchina.

Inoltre venerdi pomeriggio passato, alla sala cenacolo di Santa Croce dove c'era un incontro italio-indiano tra focolarini e movimenti gandhiani ed al quale dovevo parlare di lotta nonviolenta alle ingiustizie come base di una società fraterna, incontro inaugurato dal vice sindaco Matulli e dal Presidente della Provincia Renzi, ho tenuto il cartello al mio collo mentre tenevo il mio intervento, ed ho parlato, come esempio di lotta alle ingiustizie da portare avanti, anche del caso fiorentino dei lavavetri e di questa assurdità di prendersela con loro non facendo nulla in realtà per superare il problema della emarginazione e degli emarginati.

Anche se ho avuto pochissimo tempo per parlare perche' si era fatto tardi molti dei presenti sono venuti a ringraziarmi per aver parlato di questo, e dichiarandomi il fatto che anche loro digiunavano, e che erano del tutto d'accordo con la lotta. All'inizio quando era presente il vice sindaco Matulli, gli ho mostrato il cartello ma non ha detto nulla. Ha solo sorriso come per dire "capisco". Ma forse voleva dire "L'Abate queste cose se le può permettere, ma noi?".

Solidarizzo con Santoro e con Tiziano e credo che dobbiamo intensificare la lotta anche, come è emerso ad un incontro del tavolo immigrati del ministro Ferrero a Roma, sulla base di di buone pratiche che esistono e che permettono di risolvere il problema senza criminalizzare quelli che spesso sono le vittime di questo stato di cose.

Buon lavoro,
Alberto L'Abate

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