martedì 25 settembre 2007

NON C'E' LEGALITA' SENZA GIUSTIZIA


Marco Sodi, mente discute con un passante che ha qualcosa da ridire, la spiega cosi': "La madre e' la giustizia, la figlia e' la legalita'". Come dire: attenzione a brandire il concetto di legalita' per mettere fuori legge questo o quel comportamento, perche' non si puo' disgiungere l'impegno per la legalita' da quello per la giustizia sociale. In fondo uno degli scopi della lotta nonviolenta cominciata venerdi' 21 per ottenere il ritiro dell'ordinanza sui lavavetri, e' proprio questo: proporre un altro modo di affrontare la questione, improntato a criteri di giustizia, di accoglienza, con lo strumento del dialogo. E' una prospettiva che la giunta comunale non ha considerato al momento di emettere l'ordinanza, ma che andra' recuperata, per rispetto delle tradizioni della citta' e delle stesse radici delle forze politiche che compongono la maggioranza in consiglio comunale.

Lo sciopero della fame a staffetta e' arrivato al quinto giorno e la giornata di presenza davanti all'ingresso uffici di Palazzo Vecchio e' stata come al solito movimentata. Alcuni cittadini si sono fermati a discutere e parlare, Controradio ha effettuato un paio di collegamenti in diretta, gran parte degli amministrati sono sfrecciati indifferenti (il sindaco Domenici, ad esempio, e' entrato a testa bassa mentre parlava al telefono). Il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini (nella foto con i due digiunanti e una collaboratrice) si e' invece fermato a conversare. E ha spiegato che lunedi' primo ottobre il consiglio non riaffrontera' la questione lavavetri, come qualcuno si aspettava. E' vero - ha detto - che la mozione delle sinistre, approvata lunedi' 17 settembre, ha fissato una scadenza di quindici giorni per una 'revisione' dell'ultima ordinanza, ma questo non comporta una nuova discussione sul tema: sara' semmai lui stesso, in qualita' di presidente del consiglio comunale, a sollecitare la giunta a rispettare l'indirizzo politico emerso in consiglio con l'approvazione della mozione. Insomma, il caso politico e' ancora aperto.

Dal canto suo Sabrina Sganga, la seconda digiunante, prefigura un possibile esito della vicenda: "Alla fine l'ordinanza sara' dimenticata, i lavavetri torneranno sulle strade e a quel punto dovremo evitare che qualcuno si senta legittimato a scagliarsi contro di loro". E' il timore che tutti noi esprimiamo quando intravediamo sullo sfondo dinquesta vicenda un'impostazione di tipo leghista, un'impronta sbrigativa e autoritaria. Vorremmo immaginare un altro modo di rispondere ai disagi e alle insofferenze manifestate dai cittadini, in questo caso nelle vesti di automobilisti.

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