martedì 9 ottobre 2007

"LA GENTE AVREBBE BISOGNO DI PARLARE E CONFRONTARSI. MA NON PUO'"

C’è chi scende di corsa le scale di Palazzo vecchio dicendoci “Esibizioniste”.
C’è chi da lontano si ferma, legge i nostro cartelli e scuote la testa.
C’è qualcuno che, sempre da lontano, disapprova apertamente la nostra protesta e se ne va.
C’è chi ci insulta.

Ma c’è anche chi, pur non essendo d’accordo, si ferma a chiacchierare con noi per capire perché la pensiamo diversamente. C’è il gruppo di pensionate di Pescara che ti inizia a raccontare chi sono i”lavavetri” dalle loro parti: le zingare con i bambini in braccio a chiedere l’elemosina sulle spiagge. Della pena per quei bambini e della rabbia verso le madri.

C’è il ragazzo che ti chiede “Ma davvero volete che tornino i lavavetri?” Ed alla nostra risposta affermativa esclama “Ma rubano!”. Ci inizi a parlare e gli chiedi se ha mai pensato perché lo fanno e che cosa farebbe lui nei loro panni. E allora arriva alla conclusione “Farei come loro” e poi “Sono fortunato, sono nato in Italia”.

E poi ci sono quelli (tanti) che condividono la nostra scelta, che vorrebbero farci un offerta o mettere una firma, che vogliono farsi la foto con noi. C’e’ la ricercatrice tedesca che si occupa di armi nucleari che ti dice “non li vogliono vedere perché non gli piacciono: sono poveri, sono sporchi. E allora la soluzione e’ via da qui”. C’è la signora che si chiede “Ma dove sono ora? E che cosa fanno ora?”.

Insomma c’è un mondo fatto di persone, favorevoli e contrarie, italiane e straniere, che avrebbe bisogno di parlare e di ragionare insieme su questo problema. Se solo gliene fosse data la possibilità.

Maria Marzapane (digiunante domenica 7 ottobre)

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