lunedì 8 ottobre 2007

"PULIAMO IL VETRO SPORCO CHE CI OSCURA IL MONDO"

Ecco il resoconto di Gianluca, che ha digiunato sabato scorso, 'presidiando' Palazzo Vecchio.

E' stata una giornata particolarmente ricca di matrimoni, di sindaci toscani che andavano e venivano: la maggioranza degli italiani, anche dialtre città, nettamente a favore dell'ordinanza del sindaco con toni misurati o con battute del tipo "io oggi invece mangio doppio"; solidarietà da Fuori binario e da altri amici a noi vicini.

Gli stranieri attenti alla lettura ed in parte anche solidali (si pensava con Paolo se non era il caso di tradurre il testo anche in altre lingue). Una rumena ci ha detto che lei era contraria a quello che noi rappresentavamo, perché contribuiamo a confondere le idee dei migranti stessi, che preferirebbero, secondo lei, sapere una cosa certa, anche se negativa.

Ma cosa pensano realmente i lavavetri? Come si fa ad incontrarli?, si diceva con Camilla. Più in generale c'è questo "idem sentire", espressione che ho sentito spesso in bocca di Bossi, molto diffuso fra i politici e fra la gente, un pensiero unico, trasversale, conformista, fondato sull'egoismo, sul possesso, sullo sviluppismo, che va difeso dagli sceriffi: da Cofferati a Dominici, a Bersani, che si è messo a criminalizzare anche i medici contrari agli inceneritori!

Termino con l'ultima frase del bel libro di Lorenzo Guadagnucci, "Il nuovo mutualismo":"Oggi prevale la legge dei mercanti, domani dovrà esserci la legge della solidarietà".

Ognuno di noi però dovrenbbe cominciare a ri-pulire il vetro, sporco, attraverso cui guarda il mondo. Il digiuno del corpo ed il digiuno delle parole, il silenzio, la meditazione, sono delle antiche tecniche, laiche, proprio per ripulire quel vetro (lo specchio pieno di polvere dello zen). Potrebbero divenire anziché un'eccezione, una consuetudine del movimento nonviolento, perché il vetro si ri-sporca di continuo.

Gian Luca Garetti

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