Una bella festa in piazza Signoria (a dispetto di un ostacolo dell'ultimo minuto) e una notte trascorsa all'addiaccio da undici "coraggiosi": l'avventura del digiuno a staffetta si e' conclusa stamattina poco dopo le sette, quando lo 'sleep-in' e' terminato, coi sacchi a pelo e i cartoni usati per la notte riposti negli zaini (ma Tiziano, attrezzatissimo, si era portato una comoda brandina).
La festa in piazza e' stato il momento piu' bello di quest'esperienza cominciata il 21 settembre. Circa duecento persone - italiani e stranieri, tutti insieme - hanno condiviso il cibo portato un po' da tutti: panini e formaggio, schiacciate e dolci, zuppe e pietanze calde preparate dalla comunita' rom. Dalle 19 in poi piazza Signoria si e' animata per una protesta che e' stata anche una proposta. Contro l'ordinanza sui lavavetri e la sua cupa visione della citta' e del mondo, si e' offerta alla citta' un'immagine di condivisione, di solidarieta', anche di allegria, nonostante la superflua presenza, sia in piazza sia nelle strade adiacenti, di numerosi mezzi e uomini della polizia.
La Giornata mondiale di lotta alla poverta', indetta per il 17 ottobre dall'Onu e prescelta per la fine del digiuno a staffetta, in coincidenza con la Notte dei senza dimora ideata da Terre di Mezzo (e realizzata a Firenze dalle associazioni Aurora e Fuori Binario) era in realta' cominciata male. Ieri mattina, a manifestazione ormai indetta e pubblicizzata anche dalla stampa, il questore ha comunicato il divieto di utilizzare piazza della Signoria, motivando l'improvviso e tardivo diniego con una prescrizione arrivata dalla Sovrintendenza ai beni culturali. Il questore ha messo nero su bianco questa prescrizione - riguardante in particolare il lato della piazza adiacente alla Loggia dei Lanzi, indicato nella comunicazione trasmessa alla questura dagli organizzatori - 'consigliando' di spostare la festa in un altro spazio della citta'.
Di fronte al divieto, apparso poco compensibile (che cosa si temeva? e perche' la comunicazione e' arrivata cosi' tardi?), si e' deciso, dopo una rapida consultazione fra i presenti, di tenere comunque la manifestazione, spostandosi su un altro lato di piazza Signoria, cioe' nei pressi dell'ingresso uffici, quello presidiato dai digiunatori per 27 giorni. Si e' trattato, in sostanza, di una manifestazione non autorizzata, che potrebbe quindi costare agli organizzatori una denuncia da parte della questura. Si e' deciso di correre il pericolo e di affrontare le possibili conseguenze di questa scelta, ma per non far ricadere l'intera responsabilita' sulle persone che hanno avuto l'incarico di inviare le comunicazioni alla questura e di 'trattare' con le autorita', si e' scritta sul momento una dichiarazione di responsabilita', una sorta di autodenuncia. Si e' scritto a mano, sul retro di un volantino, che si decideva di tenere comunque la manifestazione, cambiando lato della piazza, convinti di agire nel pieno rispetto della legalita' costituzionale. L'autodenuncia e' stata sottoscritta da oltre settanta persone e consegnata agli agenti della Digos dalla consigliera comunale Ornella De Zordo.
Gli undici protagonisti dello sleep-in - alcuni dei quali sono stati fra gli organizzatori e partecipanti al digiuno a staffetta: Tiziano Cardosi, Camilla Lattanzi, Lorenzo Guadagnucci, Gigi Ontanetti, Alessandro Santoro, Sandro Targetti - hanno scoperto che piazza Signoria e' rumorosissima e fin troppo illuminata, e che questo minuscolo gesto di solidarieta' coi senza dimora, e di protesta verso la giunta comunale, dev'essere solo una tappa di un impegno duraturo.
Nelle foto: sotto le coperte sul selciato di piazza della Signoria, sotto le mura di Palazzo Vecchio
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